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I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.

04 - le biblioteche dell'antichita'

Dalla terracotta alla pietra, dal metallo al legno alle tavolette cerate: tutti questi prodotti sono stati utilizzati per la scrittura, per produrre “stampa”. Due sono gli elementi che più di tutti hanno influenzato la “comunicazione” e la trasmissibilità del sapere umano: il papiro e la pergamena. I libri più antichi, infatti, quelli papiracei, ma anche quelli pergamenacei, sono a forma di rotoli, avvolti attorno ad un bastoncino di legno. I libri, composti dai fogli di papiro che venivano incollati uno di seguito all’altro dal lato più lungo e poi arrotolati, a formare il “Volumen”. Se i libri non corrispondono all’idea che oggi abbiamo di essi, l’organizzazione delle biblioteche era invece già simile alla nostra. Ogni biblioteca aveva cataloghi (“Indices”) che descrivevano il contenuto dei libri presenti in ciascuna stanza; per ogni sala, inoltre, vi era un elenco in ordine alfabetico degli autori. Gli scaffali, per facilitare la ricerca, erano anche numerati. Così come esistevano le biblioteche, erano presenti anche le librerie che avevano lo stesso fine attuale, ossia quello di fornire libri richiesti dai propri clienti, ma con ben altre modalità. Esse infatti, in base alle richieste, dovevano individuare e reperire i testi per poi trascriverli nel volumen per il cliente. Solo durante l’Impero, a Roma, il mercato dei libri comincia a essere sufficientemente sviluppato da giustificare l’investimento di realizzare da subito più copie di un libro per far fronte a molteplici richieste.

la carta da papiro

Il “papiro” viene prodotto utilizzando una pianta acquatica, il Cyperus papyrus, molto comune nel Delta del Nilo. Su un supporto liscio e duro vengono affiancate delle strisce ricavate dal fusto della pianta e mantenute umide. Una volta riempita la sezione del supporto si riparte con un nuovo strato sovrapposto e disposto ad angolo retto. Questi due strati, mantenuti umidi, vengono battuti attraverso un martello in legno, in modo da amalgamarli, e quindi essiccati. In questo modo, senza aggiunta di colle, ma sfruttando solo l’umidità e i loro

succhi naturali, si creano fogli rettangolari, successivamente lisciati attraverso l’utilizzo di pietre arrotondate.

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Guarda il video di esempio di realizzazione di un

foglio di papiro

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I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Tecnologie dei processi di produzione - edizione Clitt.