All’interno della definizione “prestampa” includiamo tutte le operazioni di preparazione di un lavoro che lo portano a essere stampabile, quindi tutte quelle fasi, a partire dall’acquisizione dei documenti originali (testi, immagini, disegni, logotipi, ecc.) fino alla preparazione della lastra, se stampiamo in offset, o comunque del file definitivo da inviare a chi produrrà “fisicamente” il lavoro. Tutti questi passaggi, oggi, dalla progettazione
- La fase di progettazione è fondamentale per la buona riuscita del prodotto che il progettista grafico conosca i passaggi, i vincoli tecnici e i costi sia della fase di prestampa che di stampa, in modo che il progetto risulti: “Realizzabile”, che tenga ben presente le tecnologie a disposizione per le successive fasi; Privo di “sprechi” fare molta attenzione ai formati della carta, in modo che le dimensioni finali del lavoro consentano di avere meno scarto possibile; “Coerente” in tutte le sue fasi con l’idea iniziale; “Corretto” tecnicamente, con indicazioni ben precise sui tipi e sulle dimensioni dei font da usare, sull’impaginato e sui colori scelti;
- La fase di impaginazione La bozza del lavoro da stampare viene “tradotta” in formato digitale mediante un computer. L’impaginato contenente testo, immagini raster e immagini vettoriali, viene assemblato utilizzando programmi di impaginazione, i più diffusi dei quali sono Adobe InDesign e QuarkXPress. L’impaginazione invece consiste nell’assemblare i vari componenti (il testo, le immagini, le didascalie e tutto quello che accompagna una pubblicazione, ) in modo efficace ed esteticamente valido. Alla fine del lavoro di impaginazione, solitamente ne viene stampata una copia, in bassa definizione, che prende il nome di “bozza”. La bozza di stampa è una prova che viene realizzata affinché si possa verificare il lavoro ed eliminare eventuali errori di composizione prima della stampa definitiva.
- La fase della “normalizzazione” Una volta che il lavoro di impaginazione ha ottenuto il permesso di essere stampato, esso viene convertito, con algoritmi presenti nei software utilizzati, in un formato “normalizzato”: da qui il nome della fase. Per garantire la sua “trasportabilità” su altre piattaforme, il file del lavoro viene convertito in PDF (Portable Document Format), uno standard creato dalla Adobe per rappresentare e visualizzare correttamente le pagine in maniera indipendente dall’hardware e dal software che le hanno generate.
- La fase dell’imposition Quando sviluppiamo un lavoro su più pagine, come una rivista, sappiamo che essa non verrà stampata nell’ordine di pagine in cui la realizziamo. Se la nostra rivista, per esempio, avrà 16 pagine e a legarla saranno dei punti metallici, in fase di stampa noi dovremo affiancare alla pagina 16 la pagina 1, alla 2 la 15 e così via, in modo che, una volta piegati i fogli, la nostra rivista risulti correttamente impaginata. In questo caso parliamo di un’unica “segnatura”, cioè di un unico foglio macchina che contiene (impostate in bianca e volta, cioè sul fronte e sul retro) tutte le pagine del lavoro. Le variabili più rilevanti di cui tener conto sono le dimensioni dello stampato finito, il formato carta a disposizione e il tipo di rilegatura che si intende adottare. La cianografica (stampa di prova che prende il nome dall'antica colorazione) viene eseguita per verificare l’esatta disposizione degli elementi che costituiscono lo stampato.
grafica all’incisione della lastra, sono effettuati con tecnologia digitale.