I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.
E' importante conoscere i termini che individuano le caratteristiche tecniche della carta.
Formato
È la superficie del foglio di stampa, che viene indicata in centimetri, base per altezza (esempio: 70x100). Lo standard internazionale del formato carta è l’ISO 216, dove ISO sta per International Organization for Standardization, cioè l’ente internazionale per la standardizzazione. Il formato base è un foglio di carta della dimensione di 841 x 1189 mm la cui area risulta di 1 m2, chiamato A0. I formati successivi (A1, A2, A3 e così via) si ottengono tagliando a metà la carta sul lato più lungo. Il formato più usato e conosciuto è l’A4 (210 × 297 mm). Normalmente, i formati delle macchine da stampa sono diversi dai formati ISO appena visti in quanto, per stampare un formato A4, abbiamo bisogno delle abbondanze, degli spazi per i crocini di registro, nonché dello spazio per garantire alle pinze di prendere e posizionare il foglio. Quindi, il formato dei fogli per la stampa sarà sempre più grande del formato finito del nostro lavoro. Nelle macchine digitali, invece, i formati sono quelli basati sullo standard ISO 216.
Grammatura
Grammatura È il peso della carta. Si esprime in grammi per metro quadrato (la carta da fotocopie ha un peso di 80 gr/m2, un foglio A4 pesa 5 gr).
Spessore
Indica lo spessore del foglio e, quindi, la sua rigidità. Si misura in micron (un micron equivale a un millesimo di millimetro).
Ruvidità
Serve a indicare le irregolarità presenti sulla superficie di un foglio.
Grado di bianco
Indica il colore della carta e viene misurato
attraverso uno spettrofotometro.
Opacità Serve a misurare la trasparenza della carta; minore è l’opacità, maggiore è la trasparenza.
Gloss (Lucentezza)
Esprime la quantità di luce diretta che viene riflessa dalla carta. Più una carta è lucida, migliore sarà la resa di un’immagine ma peggiore sarà la leggibilità di un testo: infatti una carta troppo bianca tende ad affaticare l’occhio.
Facciamo adesso un breve excursus su quella che viene chiamata post-stampa. Ci riferiamo a tutte quelle operazioni che avvengono dopo la stampa piana del nostro lavoro e che sono necessarie al suo completamento.
IL TAGLIO
Il foglio stampato, come abbiamo più volte illustrato, ha una serie di segni in più, come i crocini di stampa, i segni di piega, le abbondanze, che devono essere eliminati. Si parla, in questo caso, di rifilatura dei fogli, cioè del tagliarli a filo, al margine stabilito. Per questa operazione si utilizza un tagliacarte.
LA PIEGA
Il foglio, una volta stampato, nella maggior parte dei casi deve essere piegato: - se viene effettuata una piega si ottiene un quartino; - con due pieghe si ha un ottavo; - con tre pieghe un sedicesimo; - con quattro pieghe un trentaduesimo; - con cinque pieghe un sessantaquattresimo. I fogli piegati si chiamano segnature. Un libro di 160 pagine può essere composto da dieci sedicesimi o cinque trentaduesimi, e così via.
ALLESTIMENTO DEGLI STAMPATI
Uno stampato librario, una rivista o un altro tipo composto da più pagine ha bisogno di essere confezionato, ossia le varie segnature devono essere tenute assieme con un tipo di confezione.
Confezione a punto metallico
È la legatura che viene normalmente utilizzata per riviste, opuscoli e fascicoli formati da un numero ridotto di pagine. Può essere eseguita in piano o a sella (detta anche in costa). In piano significa che i singoli fogli vengono semplicemente sovrapposti a libro. A sella (o in costa) è la legatura che viene eseguita sulla metà dei fascicoli piegati in due e accavallati uno nell’altro.
Confezione in brossura
La brossura (dal francese brochure) è l’insieme delle operazioni necessarie alla confezione di un libro. Abbiamo due tipi di brossure:
- Fresata: è detta così perché, prima di essere incollate, le segnature vengono raccolte e tagliate con una fresa dal lato della piega, in modo da permettere alla colla di legarle meglio. Le segnature vengono sovrapposte a formare il blocco libro. Quest’ultimo viene fresato sul dorso per pareggiarlo e per irruvidirlo. Quindi sul dorso viene applicata la colla e viene incollata la copertina.
- A filo refe: il refe è un filo molto robusto, ottenuto attraverso l’intreccio di più capi. Questo tipo di confezione è così chiamata perché ogni segnatura, prima di essere incollata alla copertina, viene cucita al centro con un filo che può essere di cotone, di lino, di canapa o sintetico. Le segnature vengono sovrapposte e cucite tra di loro fino a formare il blocco libro. Quindi al dorso viene applicata la colla e viene incollata la copertina.
I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Tecnologie dei processi di produzione - edizione Clitt.