I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.
è il social network con il maggior numero di iscritti nel mondo. Lo ha fondato Mark Zuckerberg nel 2004, mentre frequentava l’università di Harvard, ideandolo come sistema per ritrovare i vecchi compagni di scuola. Cerchiamo adesso di capire come possa essere gestita la visibilità (e quindi anche la pubblicità) all’interno dei social. Uno dei punti di forza del social network è la sua gratuità, mentre i guadagni derivano dalla pubblicità. L’iscrizione consente di creare un proprio profilo personale, ma è anche possibile aprire una fan page per far conoscere un’azienda. La grande differenza tra i due sta nel fatto che il profilo non è visibile a chi non si è loggato/collegato a Facebook. La fan page invece, almeno di default è sempre visibile, anche da chi non ha i dati di login per accedere al social, e questo per un’azienda è importante in quanto consente la visibilità di tutti i contenuti a prescindere dall’iscrizione a Facebook.
Un altro aspetto molto rilevante è che il profilo ha un limite di cinquemila amici. La pagina non ha limiti di fan. La differenza tra glia “amici” e i “fan” sta nel fatto che il rapporto di amicizia è bidirezionale; se due persone diventano amiche, rendono visibili reciprocamente i loro post, le foto etc.
Nella fan page, invece, non ci sono gli amici ma i fan. Una persona, cliccando su “mi piace” nella fan page che intende seguire, riceverà gli aggiornamenti della stessa nella sua home page.
Per quanto riguarda invece le statistiche di accesso, il profilo non consente di vederle, la fan page dispone delle statistiche “insight” che offrono un quadro preciso della vita della pagina, dell’attività dei fan e del loro gradimento. Risulta pertanto molto semplice per un’azienda, anche se molto piccola, aprirsi una pagina su Facebook gratuitamente. Tuttavia, proprio per la natura dei social, vi sono dei limiti che bisogna conoscere.
Esempio di POST sponsorizzato pubblicato su Facebook.
Ma come funzionano gli annunci? Essenzialmente in due modi.
Il primo parte dalla sezione “pubblicità”.
Il secondo, dall’interno stesso della pagina Facebook. Per creare un’inserzione si clicca sul pulsante pubblicità. La nuova pagina chiede subito qual è l’obiettivo che ci si prefigge con l’annuncio, dando una serie di opzioni, pertanto fatte le opportune scelte, abbiamo cioè preparato un annuncio pubblicitario e lo abbiamo caricato su un social. Facebook mette a disposizione per raggiungere un ben preciso target di interessati alla nostra proposta. Questo è reso possibile grazie alla profilatura del singolo utente, che tutti i social utilizzano analizzando, fin dalla compilazione dei dati quando si apre il profilo, tutte le caratteristiche che possono emergere esaminando gli interventi che si fanno sulle pagine, calcolando tutti i “mi piace” che si cliccano, attraverso, in un concetto, tutte le azioni che si compiono all’interno del social stesso, ci chiederà di individuare il target a cui inviare la nostra pubblicità. La prima voce è la località: possiamo dire Italia, ma possiamo anche scegliere una regione o una singola città, possiamo decidere di individuare una specifica classe d’età a cui far pervenire il messaggio. Il sesso: a tutti indistintamente o specificatamente alle donne o agli uomini, selezionare la lingua etc.
A questo punto si può decidere la durata della campagna pubblicitaria e il budget che vogliamo investire. Stabiliamo poi quanto vogliamo spendere al giorno. Diamo infine un limite temporale (data e ora di inizio e data e ora di fine della campagna).
Scelta la modalità, Facebook ci comunica quanto ci costerà secondo parametri massimali.
Il secondo metodo, quello che riguarda la promozione di un singolo evento, è molto più semplice. Una volta che ho pubblicato un post trovo in basso a destra un pulsante che mi chiede se voglio promuoverlo. Cliccandovi sopra si apre una finestra che mi consente di scegliere il numero di persone a cui farlo arrivare a seconda
dell’importo che sono disposto a spendere.
Esempio di pagina di back end per la progettazione di una campagna pubblicitaria su Facebook.
è un altro social molto conosciuto, esso, a differenza di facebook, è indirizzato principalmente allo sviluppo di contatti professionali.
Gli obiettivi sono strettamente legati al mondo del lavoro: contatti sicuri, offerte di lavoro, nuove opportunità di business. Esiste anche su questo social la possibilità di pubblicare inserzioni a pagamento. Il costo della pubblicità su Linkedin è più alto di Facebook, in quanto il social è indirizzato prevalentemente a un’utenza professionale, ma le modalità di approccio per la creazione di pubblicità, come abbiamo visto, sono molto simili.
è un social creato nel marzo 2006 e mette a disposizione degli utenti una pagina personale aggiornabile tramite messaggi di testo. Il nome “Twitter” deriva dal verbo inglese to tweet, che significa “cinguettare”. È basato sul concetto di followers e di following. I followers sono coloro che seguono il mio profilo, e il loro numero determina la mia popolarità; i following sono coloro che io seguo su Twitter perché li ritengo interessanti o perché postano tweet che reputo importanti. A differenza di Facebook non esiste una reciprocità di intenti. In sostanza, per seguire un profilo non è necessario “richiedere l’amicizia” e aspettare che questa venga accolta. Possiamo seguire qualcuno senza che anche lui segua noi. Il meccanismo rimane quello che abbiamo già visto nei casi di Facebook e LinkedIn. Si può partire dalla creazione di un account sponsorizzato con il logo dell’azienda e un breve testo; si procede poi a identificare le persone che potrebbero essere maggiormente interessate a ricevere i tweet. Come negli altri casi si imposta un budget giornaliero e i prezzi sono basati su una sorta di asta in cui verrà fissato il prezzo massimo per follower o tweet.
Gli altri social
Abbiamo cercato di dare un’idea di come funzioni la pubblicità, sempre più “fai da te”, sui tre social network più conosciuti, benché diversi per finalità e piattaforme. Naturalmente ne esistono molti altri, come Flickr e Instagram per le fotografie, YouTube per i video, Pinterest per la moda, o Google+.
Tutti, comunque, adottano modalità di iscrizione simili (sempre gratuite) cui si aggiunge la possibilità di inserire pubblicità utilizzando target sempre più precisi grazie alle capacità di profilare i desideri, i bisogni e i sogni dei propri iscritti.
I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Tecnologie dei processi di produzione - edizione Clitt.