I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.
La fotografia nasce in risposta all’esigenza di disporre di un mezzo per registrare la realtà nel modo più rapido e fedele possibile. Questo connubio fotografia-pittura, nato da subito, inevitabilmente porterà ad una serie di atteggiamenti equivoci, ancor oggi presenti, che consistono principalmente nell’ottenere con il mezzo fotografico esiti pittorici.
IL LINGUAGGIO FOTOGRAFICO
Per molti anni (in alcuni casi tutt’oggi) i fotografi hanno vissuto l’equivoco rapporto fotografia–arte in maniera subordinata. Molti fotografi, a loro volta, per “qualificare” il proprio lavoro, s’ispirarono, imitandola, alla pittura. “Nasce così il cattivo gusto della ‘fotografia d’arte’.
Su queste premesse, a cavallo del secolo scorso si diffonde il pittorialismo, che nelle tecniche particolari quali la gomma bicromatata, la stampa al carbone e l’uso del flou, trova un sistema efficace per avvicinarsi visivamente all’esito pittorico tanto ricercato. Le fotografie prodotte in questo periodo sono dei veri virtuosismi tecnici.
A dare uno scossone a tutto questo, intervengono le innovazioni relative alla stampa tipografica (zincografia, heliogravure), che permettono di diffondere nei giornali, a costi contenuti, le immagini a corredo del testo. La nascita del fotogiornalismo comporta un rinnovamento linguistico che riguarda sia la parola scritta che l’immagine fotografica, che trova finalmente nell’urgenza comunicativa il motivo per allontanarsi dai soli canoni della fotografia d’arte. L’urgenza di informare prende il sopravvento sull’esigenza di produrre arte. La materia prima non manca: la trasformazione della società, la rivoluzione industriale, l’emigrazione europea negli Stati Uniti, diventano i soggetti di un folto gruppo di fotografi, vengono a fondersi così due elementi fondamentali della nuova fotografia: documento e comunicazione.
LA FOTOGRAFIA DI DOCUMENTAZIONE
La fotografia è lo strumento di documentazione per eccellenza, attesta la nostra identità, registra il nostro aspetto negli anni, rievoca i luoghi che visitiamo. La macchina fotografica è un registratore di immagini che, passando attraverso la sensibilità del fotografo, documenta fatti, persone, luoghi.
Il viaggio, infine, costituisce un settore di gran- de interesse per la fotografia documentaristica. A ben vedere, è forse l’unico genere in grado di trasformare ogni essere umano in un fotografo, perché dei propri viaggi ognuno di noi vuole preservare memoria e fornire testimonianza.
LA FOTOGRAFIA E IL POTERE
La fotografia pone immediatamente un grosso problema al potere: la registrazione meccanica e non pittorica è infinitamente più veritiera. I fatti e le circostanze, rappresentati dai pittori di corte, confrontati con le nuove riprese fotografiche perdono credibilità.
Il potere, naturalmente, non ha subito la fotografia in modo passivo ma, prendendone coscienza, ha imparato a sfruttarla a proprio vantaggio. Tutti i grandi politici disponevano e dispongono di solidi apparati di propaganda nei quali la fotografia gioca un ruolo fondamentale.
LA FOTOGRAFIA DI GUERRA
Il fotografo è presente sui campi di battaglia sin dalla metà dell’800, fornendo immagini molto più credibili delle raffigurazioni grafiche fino ad allora utilizzate. Sicuramente il più famoso fotografo di guerra di tutti i tempi è Robert Capa, autore della famosa immagine del miliziano colto nell’istante in cui viene ucciso, durante la Guerra Civile Spagnola. Dello stesso autore sono le immagini dello sbarco in Normandia, riprese al fianco delle truppe alleate. L’errore di un assistente durante lo sviluppo ha purtroppo alterato la quasi totalità del lavoro. Le immagini di Capa non sono retoriche o epiche, ma esprimono una dura condanna della guerra e delle sue conseguenze.
IL FOTOGIORNALISMO
La fotografia è un mezzo per comunicare, quindi il suo utilizzo da parte dei grandi media appare come conseguenza naturale. La fotografia rappresenta una porzione dello spazio, ciò che non è inquadrato non si conosce. La fotografia è generalmente accompagnata da una didascalia. La fotografia viene accostata ad un articolo di giornale. Il giornale ha una propria linea politica. Le fotografie possono essere di proprietà dell’editore.
MODA E PUBBLICITA’
Moda e pubblicità rappresentano due generi che spesso vedono all’opera gli stessi fotografi, se non altro per l’enorme mole pubblicitaria necessaria per sostenere il continuo ricambio di prodotti offerto da questo tipo di aziende.
Quello che appare più interessante oggi, per questo genere fotografico, è il linguaggio. È questo senz’altro l’ambito in cui il falso fotografico può essere posto nella massima evidenza senza scandalizzare nessuno. I canoni etici legati alla fotografia che documenta la notizia non sono nemmeno presi in considerazione, perché la manipolazione fa parte delle regole del gioco: è finzione fotografare la modella davanti ad un fondale esotico, così come intervenire con “scontorni” o altre sofisticazioni computerizzate.
Tra i fotografi italiani, il discusso Oliviero Toscani emerge per la forza comunicativa e la provocazione delle sue campagne pubblicitarie, spesso seguite da polemiche per l’uso spregiudicato delle immagini e delle frasi che talvolta le hanno accompagnate.
LA FOTOGRAFIA COME FORMA ARTISTICA
L’avvento della fotografia comporta una serie di mutamenti in ambito artistico. Molti pittori, spesso nascondendo l’evidenza, utilizzano la fotografia per ricavarne le loro vedute, la possibilità di fissare il luogo o addirittura l’avvenimento, per poterlo successivamente elaborare pittoricamente.
Già all’inizio del Novecento Giacomo Balla, esponente del Movimento Futurista, sostiene che “data l’esistenza della fotografia e della cinematografia, la riproduzione pittorica del vero non interessa né può più interessare nessuno”.
Nel tempo, si è fatta strada una cultura artistica meno settoriale, nella quale trovano posto non solo le arti storicamente affermatesi nei secoli scorsi, ma anche forme più vicine e frutto, indiscutibilmente, dell’ingegno umano. Cinema, video, fotografia, installazioni multidisciplinari, performance, hanno affiancato e arricchito il panorama artistico. Risulta perfettamente naturale, quindi, che un artista si possa esprimere attraverso la fotografia, così com’è assodato che i pittori come Andy Warhol possano partire da un prodotto fotografico per elaborarlo liberamente.
CONCLUSIONI
Possiamo concludere che la fotografia è un mezzo di comunicazione complesso, dotato di una propria grammatica e rispondente ad esigenze diverse. Dalla fototessera che afferma la nostra identità in un documento, al ritratto utilizzato per pubblicizzare un prodotto, dal paesaggio che ritroviamo in un calendario, alla foto di un’esplosione nucleare, siamo sempre di fronte ad una fotografia, catalogabile tuttavia in ambiti diversi.
Oggi più che mai, gioca un ruolo da protagonista nella comunicazione sociale, politica, documentaristica e artistica. Le frontiere aperte dal digitale hanno rivitalizzato il settore fornendo una visibilità senza precedenti. Dai profili personali, alle immagini in diretta del mondo che ci circonda, alle elaborazioni computerizzate, la fotografia si conferma alla base di un linguaggio universale.
Di seguito alcuni contributi video realizzati dagli alunni della 5B GEC a.s. 2023-24 nel corso di Laboratori Tecnici.