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I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.

08 - introduzione al metodo progettuale

Saper progettare significa saper risolvere problemi. Ogni giorno ci troviamo ad affrontare piccoli e grandi quesiti, che se visti nella giusta prospettiva hanno probabilità di essere risolti. Possedere un metodo progettuale significa mettere in ordine, distinguere, circoscrivere, classificare e organizzare in maniera logica, usare esperienza e creatività per ottenere il miglior risultato possibile ottimizzando tempo ed energie.

IL BRIEFING. Il punto di partenza di ogni attività progettuale è la raccolta di tutte le informazioni necessarie per sviluppare la comunicazione, questo momento è determinato dall'incontro tra referente dell'agenzia e azienda cliente. Non si tratta di un semplice colloquio, ma di uno scambio di informazioni che sarà fondamentale per lo sviluppo del prodotto comunicativo, sia esso una campagna multimedia, un sito, un video promozionale, uno spot, etc.

IL BRIEF è il documento che nasce da questo incontro.

L'importanza di questo documento non deve essere trascurata. Solo dati completi e precisi possono portare a un corretto sviluppo della comunicazione aziendale.

Abbiamo visto che il brief contiene molteplici informazioni e che queste informazioni dipendono dalla tipologia di problema di comunicazione dell’azienda, dai suoi obiettivi e dalle sue strategie di marketing. 

un esempio:

  • committente: nome di chi commissiona il lavoro. Si tratta dell’utente pubblicitario, l’azienda o la marca. Per esempio: IKEA.
  • soggetto: il soggetto dell’attività di comunicazione, l’argomento, il prodotto o il servizio che costituiscono il protagonista unico e indiscusso di tutta l’attività progettuale. Per esempio: un nuovo prodotto, una sedia.
  • descrizione tecnica: quali sono le qualità, le caratteristiche del prodotto o servizio, i vantaggi (plus) o i punti di debolezza (minus), come si utilizza il prodotto o come funziona il servizio, quali sono le proprietà. Per esempio: tutte le proprietà della sedia, il design, i materiali ecc.
  • target: a quale segmento di mercato è rivolto il prodotto (buyer/end user) e chi bisogna colpire con la comunicazione (target audience). Per esempio: adulti tra i 35-50 anni con una buona base culturale, interessati al risparmio ma anche al design ecc.
  • posizionamento: come deve essere considerato dal consumatore il prodotto/servizio o la marca? Quali sono gli elementi caratterizzanti e distintivi per il consumatore? Che cosa deve pensare il target del prodotto? Per esempio: la sedia IKEA è sicuramente un oggetto giovane, divertente, pratico e di design ma con un prezzo accessibile.
  • obiettivi di comunicazione: quali sono le finalità del messaggio? Che cosa vuole comunicare? Per esempio: Ikea vuole presentare al consumatore il nuovo prodotto ed evidenziare le sue caratteristiche. Una volta analizzati tutti i dati del brief si può elaborare il:
  • piano di comunicazione: quali sono i vantaggi (plus) del prodotto? Per quale motivo il target lo deve scegliere? Per esempio: la sedia Ikea ha un buon design con un costo contenuto, la comunicazione deve essere confidenziale, il tono amichevole, familiare, ma allo stesso tempo il messaggio deve stupire per sottolineare l’aspetto creativo dell’azienda ecc.
  • piano media: attraverso quale mezzo o mezzi si intende sviluppare la comunicazione?  Per esempio: attraverso il manifesto e la pagina pubblicitaria.

Una volta studiato il brief e definito il piano di comunicazione, i creativi (art director e copywriter) sono in grado di procedere nell'attività progettuale.

L'IDEA PROGETTUALE. Ognuno di noi possiede un insieme di conoscenze ed esperienze che condizionano il nostro modo di vedere e agire, di fronte alle medesime informazioni date da un brief, non abbiamo tutti la stessa idea creativa.

IL METAPROGETTO. Creare non significa improvvisare ma seguire una serie di operazioni che, opportunamente sviluppate, ci consentiranno di acquisire abilità e metodo. Per aumentare le possibilità di successo, è bene quindi affrontare i nodi cruciali di questo percorso seguendo uno schema ben preciso. Questo momento viene chiamato metaprogetto o fase metaprogettuale, e consiste nello sviluppare la procedura necessaria per gestire tutte le fasi indispensabili alla definizione di un progetto.

STRUTTURA DEL METAPROGETTO.

  1. definizione del problema: è un dato contenuto nel brief insieme alle informazioni legate al prodotto ed all'azienda.
  2. raccolta delle informazioni utili ad approfondire la conoscenza del problema. Ad esempio dati necessari per lo sviluppo di un sito web saranno diversi da quelli necessari per lo sviluppo di uno spot promozionale.
  3. definizione della strategia più adatta per risolvere il problema.
  4. ideazione della soluzione si tratta della fase più creativa in cui sarà sviluppata l'idea ed il progetto da proporre.
  5. controllo e analisi dei risultati, spesso si ricorre ad indagini di mercato, ma non solo, le nuove tecnologie permettono la rilevazione dei dati statistici in tempo reale, per esempio attraverso le impression, cioè il numero di visualizzazioni (click) della pagina da parte degli utenti.

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I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Silvia Lagnani, Catia Mastrantuono, Tiziana Peraglie, Rita Soccio - Competenze grafiche - edizione Clitt.