I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Mario Ferrara e Graziano Ramina - Click & Net - edizione Clitt.
Per potersi occupare di grafica e per essere in grado di affrontare le fasi progettuali necessarie allo sviluppo del prodotto per la stampa, per l’animazione o per il web, è necessario avere una buona conoscenza dei principi fondamentali del design. Si tratta di un insieme di regole che consentono di acquisire le necessarie capacità progettuali rendendo più facile affrontare i diversi problemi creativi e di comunicazione. Per diventare bravi designer è importante sapere che non basta essere maghi nell’utilizzo dei software dedicati alla grafica. Questi, bisogna ricordarlo, sono solo strumenti di lavoro; sicuramente costituiscono un supporto indispensabile, ma sono solamente un mezzo per realizzare ed esaltare la forza espressiva dell’idea creativa.
FONDAMENTI DI COMPOSIZIONE GRAFICO-VISIVA
Il termine grafica si riferisce a quella parte del mondo artistico che realizza prodotti legati alla comunicazione visiva con finalità espressive molto precise. La parola composizione indica l’organizzazione degli elementi (forme, testi, colori, immagini) all’interno di uno spazio.
L'ORGANIZZAZIONE PERCETTIVA
Per comprendere un’immagine occorre quindi “leggerla” attraverso l’attribuzione di significati, significati che derivano dalla cultura posseduta e dalle esperienze fatte precedentemente.
Le nostre capacità percettive organizzano e collegano gli elementi che compongono l’immagine secondo delle regole. Questi principi sono stati studiati dagli psicologi della Gestalt che sono arrivati a definirli e a formalizzarli.Le regole secondo le quali si organizzano le forme sono chiamate principi della configurazione visiva
o leggi della forma:
Siamo inconsciamente spinti a percepire come immagini quelle che hanno le costruzioni più semplici. La nostra percezione organizza i segni presenti nel campo visivo nel modo più semplice, preferendo le configurazioni simmetriche, regolari e quindi facilmente comprensibili.
Legge della vicinanza Quando osserviamo elementi che nel campo visivo sono disposti vicini, li percepiamo in un insieme unico.
In un campo visivo costituito da elementi diversificati per forma e colore, tendiamo a raggruppare le figure simili tra loro e a percepirle come gruppo unitario.
In un campo visivo sono percepiti come unità gli elementi che delimitano una superficie anche senza congiungersi.
Gli elementi che sono orientati nella stessa direzione sono percepiti come gruppo e non come singole unità, e distinti dagli altri elementi che hanno diverso orientamento.
Legge di pregnanza della “buona forma” Per pregnanza si intende la capacità espressiva di una forma: quanto più è regolare, simmetrica, coesa, omogenea, equilibrata, semplice e concisa, maggiore è la probabilità che ha d’imporsi alla nostra percezione.
Gli elementi di un’immagine sono organizzati e modellati secondo la struttura più significativa e coerente possibile con la nostra esperienza.
LA FORMA
Si definisce forma una porzione di superficie delimitata da un perimetro. Inoltre, per essere distinta correttamente, occorre che sia in contrasto con la controforma (spazio esterno che circonda la forma). Le forme si dividono in organiche, quando appartengono alla natura, e geometriche, quando derivano da una costruzione razionale.
- Le forme organiche ci sono quasi tutte familiari: sono per esempio le foglie, gli animali, le piante.
- Le forme geometriche sono invece spesso legate a concetti astratti, cioè non riconducibili all’esperienza diretta della realtà fisica e materiale.
Una forma è composta da elementi caratterizzanti definiti struttura portante o scheletro strutturale. Per struttura portante si intende, come concetto generale, l’insieme ordinato di linee e nodi (determinati dai punti di intersezione tra le linee) che sorreggono la forma. Sono strutture portanti per esempio le nervature delle foglie, le travi e i pilastri di un edificio, lo scheletro del corpo umano.
Vi sono diversi modi per suddividere lo spazio-campo. L’azione più semplice è quella di tracciare al suo interno delle linee orizzontali, verticali o diagonali, così da segmentarlo in modo regolare in più aree. Se poi all’interno di ciascuno spazio così definito si ripete l’operazione, si otterranno altre aree con la stessa forma delle prime, ma con dimensioni ridotte. Questo reticolo che abbiamo tracciato viene chiamato griglia strutturale, le aree ottenute, chiamate moduli, rappresentano un sistema di divisione e organizzazione razionale dello spazio. Il modulo è un’unità di misura convenzionale che presenta caratteristiche tali da renderlo facilmente identificabile e riconoscibile;Quando si utilizza una griglia modulare per disegnare forme decorative, creiamo dei pattern. Pattern è un termine inglese che indica uno schema, un disegno ricorrente. Si struttura attraverso una figura base che, ripetuta più volte sul piano di traslazione orizzontale e verticale, crea un disegno ornamentale. Sono pattern i motivi stampati su di una tappezzeria, le piastrelle decorative di un pavimento o le tessere di un mosaico.
LO SPAZIO
Quando si parla di spazio, si intende generalmente un contesto vuoto illimitato. Lo spazio chiuso, delimitato da un perimetro, lo abbiamo visto, prende il nome di “campo”. Il foglio di lavoro rappresenta la superficie dello spazio-formato.
Tre sono i principali metodi di rappresentazione tridimensionale:
LA COMPOSIZIONE DELLO SPAZIO
Organizzare lo spazio significa disporre i diversi elementi grafici e testuali in modo tale da creare un insieme organico e armonico con un preciso scopo, secondo criteri tecnici (geometrici e gelstaltici) e personali (creatività e sensibilità).
Una buona progettazione grafica crea una specie di sequenza visiva cercando di ottenere un equilibrio ottimale tra percezione e informazione. Senza organizzazione e struttura compositiva, qualsiasi progetto risulterebbe noioso, poco chiaro e rischierebbe di non riuscire ad attirare l’attenzione dell’osservatore.
LE REGOLE COMPOSITIVE
I grafici devono conoscere queste regole ed essere in grado di applicarle al fine di creare un messaggio corretto dal punto di vista compositivo ed efficace dal punto di vista della comunicazione. I principi della composizione consistono in unità, peso, proporzione, ritmo, movimento e orientamento, enfasi e contrasto, equilibrio, simmetria.
UNITA'
L’unità in un progetto è quel legame che unisce i diversi elementi, rendendo la composizione completa e compiuta e rafforzando atmosfera e concetto.
PESO
Il principio riguarda la capacità di dirigere l’attenzione dell’osservatore verso un punto preciso dell’immagine. Il colore, la dimensione, la posizione di un elemento all’interno della composizione possono creare un punto focale capace di attirare l’interesse di chi guarda.
PROPORZIONE
Proporzione Il principio riguarda il rapporto dimensionale che si crea tra i diversi elementi grafici e testuali che compongono il campo.
RITMO
Il principio si basa sulla ripetizione degli elementi a intervalli regolari. Le composizioni modulari sono ritmiche, così le strutture impaginative basate sull’alternanza di elementi grafici e/o testuali. La percezione che può derivare dal ritmo visivo è la sensazione di movimento.
MOVIMENTO E ORIENTAMENTO
Movimento e orientamento Gli elementi grafici simili per colore, forma, dimensione e orientamento, organizzati nello spazio-formato secondo intervalli precisi, danno movimento al progetto. La composizione grafica quindi, per sfuggire alla rigidità degli assi, che attraverso la loro ortogonalità creano sicuramente equilibrio compositivo ma irrigidiscono la configurazione del campo, deve privilegiare le diagonali e le rette oblique capaci di creare interessanti orientamenti compositivi proprio grazie al movimento.
ENFASI E CONTRASTO
L’ordine gerarchico delle informazioni si ottiene utilizzando elementi con formato e dimensioni diversi. Forma, colore, dimensione e posizione determinano l’ordine di lettura del messaggio e sono capaci di dare enfasi alla comunicazione. Posizionando correttamente gli elementi grafici o tipografici nello spazio-formato, si riesce a catturare l’attenzione dell’osservatore per guidarlo all’interno della composizione, dall’informazione più importante e significativa sino a quella meno importante e marginale.
Si può dare enfasi a un elemento utilizzando anche il contrasto, giocando questa volta sulla enorme diversità cromatica tra le figure o tra figura e sfondo. Il rapporto positivo-negativo, per esempio, è generato dal contrasto che si crea tra gli opposti cromatici.
EQUILIBRIO
L’equilibrio si ottiene all’interno del campo dal rapporto che forma, colore, dimensione e posizione sono in grado di creare tra loro, bilanciandosi a vicenda e attribuendo stabilità alla composizione. L’equilibrio va ricercato quindi all’interno dell’intera immagine, tra i diversi elementi che la compongono.
SIMMETRIA
La simmetria si crea quando all’interno di una composizione la disposizione delle forme è in armonia con l’asse centrale del formato, sia esso disposto orizzontalmente, verticalmente o in diagonale.
I contenuti di questa pagina sono estratti prevalentemente dal libro di testo: Silvia Lagnani, Catia Mastrantuono, Tiziana Peraglie, Rita Soccio - Competenze grafiche - edizione Clitt.